Nato a febbraio del ’75 in provincia di Bergamo, Isacco Macalli ha sempre mostrato predisposizione per la pittura e la composizione materica ed ha coltivato la creatività e l’interesse per il mondo dell’arte anche durante gli anni del liceo scientifico e dell’università di ingegneria.
Complice una stasi lavorativa dovuta alla crisi che ha coinvolto le aziende negli ultimi anni, decide di coltivare anche “la sua natura”, cominciando a dipingere t-shirt, creando un marchio per l’abbigliamento e infine confrontandosi con la creazione artistica vera e propria: coniuga tecniche pittoriche a materiali di recupero quali tavole, ritagli di metalli, pezzi provenienti da altre lavorazioni. Nascono così opere contemporanee che evocano ricordi metropolitani, industriali, eppur percorse da echi emotivi e accenni naturalistici.
La naturale predisposizione per i lavori manuali e le riparazioni, gli rende possibile la valorizzazione e rilettura dei materiali di recupero e gli rende entusiasmante il lavorare i metalli, il modellare resine, il pulire, levigare, rifinire il legno, materiale che attrae l’artista e gli infonde una sensazione di naturalezza, semplicità, tranquillità e calore familiare.
Da questo punto di partenza fisico e mentale l’artista sviluppa il nuovo, non per stravolgere l’ordine naturale, ma per valorizzarlo senza forzature; il colore viene coinvolto nella sperimentazione mentre legno, rame, alluminio, acciaio, resine sono combinati e connessi tra loro grazie alle tecniche di pittura, falegnameria, officina meccanica. Il risultato si sposta così spontaneamente verso la scultura, in una sorta di “pitto-scultura” adatta a percorrere, oltre le strade puramente artistiche anche i campi, connessi, della decorazione e dell’arredamento di interni ed esterni. Negli spazi vengo installate opere gradevoli a vedersi anche a prescindere dalle interpretazioni o dai significati insiti nelle creazioni; ciò in aderenza all’idea fondamentale dell’artista:

“Amo il colore, amo la pulizia dello stile; amo l’ordine, ma amo le asimmetrie capaci di prevenire ovvietà e monotonia”

 

 

“Recupero. Su questo principio si basa il percorso artistico di Isacco Macalli. Il giovane scultore bergamasco ha concentrato gli ultimi anni della sua ricerca sul ripensamento di oggetti estrapolati dal proprio ambiente d'origine; attraverso un cambio di prospettiva, questi elementi vengono riproposti in contesti e forme differenti dando vita così alle opere scultoree di Macalli.

L'opera di Macalli nasce già durante la ricerca dei materiali, che spesso avviene in fabbriche dismesse, in cave o comunque dove sia possibile trovare utensili abbandonati dopo l'usura. Elementi di scarto industriale vengono così raccolti, ripuliti e riponderati; filtrati attraverso lo sguardo dell'autore, questi strumenti abbandonati e apparentemente privi di utilità divengono opere d'arte. Questo avviene in maniera evidente in Metropoli, dove basamenti da taglio recuperati in una cava vengono ripensati come pitto-sculture monolitiche.

Oltre al principio del recupero, emerge nelle opere di Macalli un altro elemento determinante: la dimensione di interattività che le opere hanno con il soggetto che ne fruisce. L'innesto luminoso che caratterizza spesso le sculture permette allo spettatore di interagire con esse, costruendo la propria personale scultura, modificandone le luci e sviluppando quindi innumerevoli e mutevoli forme. 

E' proprio questa capacità dell'opera di mutare al mutare dell'occhio che la guarda che rende preziosa e misteriosa la scultura di Macalli: non essendo in grado di conoscere ogni forma di ciò che si presenta allo sguardo, non potendo avere una visione completa e contemporanea di ogni sfaccettatura dell'opera, lo spettatore viene invitato a cercare in essa e a rivelarne -forma dopo forma- il suo senso soggettivo.”

di Enea Chersicola – curatore progetto “Be Art Builder”  2015